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Light drawing III

by L. Borgiani

By Jeongmoon Choi

Jeongmoon Choi has been working with black light for several years now. Wool threads trace the contours of rooms and furnishing, at times in a decisive, geometric manner, at other times in the form of animated handwriting. UV rays split the light reflected from thread drawings on dim wall surfaces, which retreat into the darkness. The grid-like mesh of threads criss-crosses through the room, creating a labyrinth or vaulted dome shapes, transforming the space and relationships within the space in a magical, poetic way. With confident imagination, elegance and incredible beauty, a balance is created between the construct of traced boundaries and a boundless continuum. Jeongmoon Choi’s UV space installations enable the viewer to experience the paradoxical dual nature of spatial perception even when the threads relate to the spatial boundaries, articulating these by tracing their contours, touching and exploring them.

Jeongmoon Choi lavora con la luce nera da diversi anni. Con fili di lana traccia i contorni di camere e arredamento, a volte in modo decisivo, in maniera geometrica, altre volte in forma di scrittura animate. I raggi UV divde la luce riflessa in disegni precisi su superfici murali, che si ritirano nelle tenebre. La griglia, come maglia di fili, attraversa la stanza, creando un labirinto o dando forme a volta a cupola, trasformando lo spazio e le relazioni all'interno dello spazio in un modo magico, poetico, si crea un equilibrio tra la costruzione dei confini tracciati e continuum senza confini. Le installazioni spaziali di Jeongmoon Choi permettono allo spettatore di vivere la natura in una paradossale duplice percezione spaziale, anche quando i fili si riferiscono ai confini spaziali, articolandoli e tracciando i loro contorni. La luce dei fili provoca lo spazio e lo fa vibrare al di là dei suoi confini.

More info: LIGHT FOR ART

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