x
TITOLO


      whatsapp

Free space for free expression in english & italian

Established
1999
Managed by
F.Brunelli

X
La tua privacy è importante
Utilizziamo, senza il tuo consenso, SOLO cookies necessari alla elaborazione di analisi statistiche e tecnici per l'utilizzo del sito. Chiudendo il Cookie Banner, mediante il simbolo "X" o negando il consenso, continuerai a navigare in assenza di cookie di profilazione. More info

Tutti
Cookie tecnici
I cookie tecnici sono necessari al fine di "effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica, o nella misura strettamente necessaria al fornitore di un servizio della società dell'informazione esplicitamente richiesto dal contraente o dall'utente a erogare tale servizio" (art. 122, comma 1 del Codice privacy).
Cookie analitici di terze parti
I cookie analytics sono utilizzati al fine di valutare l'efficacia di un servizio della società dell'informazione fornito da un titolare di un sito, per progettare un sito web o contribuire a misurare il "traffico" di un sito web, ovvero il numero di visitatori ripartiti per area geografica, fascia oraria della connessione o altre caratteristiche.
Cookie di profilazione
Sono cookie che creano profili personalizzati relativi all'utente per finalità di marketing, ad esempio il retargeting o advertising sui social network.

Accetto Chudi
social social social social print

X RAYS

(Sovra)espansione della Turchia

Negli ultimi anni si è assistito alla continua espansione della Turchia.
A Ovest
A) verso il versante turco di Cipro, le dispute sulle acque territoriali con la Grecia (poco più di un secolo fa la guerra greco-turca con la sconfitta greca, che pose le basi per la creazione dello Stato-Nazione turco su basi laiche kemaliste);
B) verso la Libia a sostegno del governo di Tripoli contro il governo di Bengasi sostenuto dalla FSI.
A Est:
C) contro l’Armenia - parzialmente legata alla FSI e all’Iran - e a favore dell’Azerbaigian incrociando una alleanza tattica sulle forniture militari con Israele con finalità anti-Iran.
A Sud:
D) nella Siria conquistando de facto 2/3 del territorio con beneficio anche del Qatar. Con le conseguenti rischiose incognite sia verso le minoranze curda e drusa, sia verso quelle cristiane e alawita. E verso lo Stato di Israele.
A Nord:
E) nella guerra Russo-Ucraina con ruolo ambivalente di forniture militanti all’Ucraina, con l’ospitare le trattative (fallite) tra le due parti e con i passaggi via Turchia di grano russo, di triangolazioni per bypassare le sanzioni contro FSI e in questi ultimi tempi per bypassare le forniture di gas da FSI verso CE via Turkstream.

Le letture dell’espansionismo turco attraversano la basilare intervista del 2016 (Il Foglio) di Daniel Mossari all’orientalista Alessandro Grosseto sulla appartenenza di Erdogan alla Naqshbandiyya, la confraternita sufi dedita alla conservazione dell’identità islamica.
Attraverso l’ascolto e la lettura dei resoconti di Mariano Giustino da Istanbul.
Si legga il neo-sultanato/neo-califfato con la ricostruzione dell’Impero Ottomano con i territori da esso un tempo (non lontanissimo) governati.
Tra i quali, per l’appunto, Libia, Siria e da non dimenticare Egitto e penisola arabica.
Inoltre le più antiche (2 secoli) guerre russo-turche per il controllo dell’Asia Centrale.
Il tutto con la benevolenza del Qatar quale principale azionista della Fratellanza Musulmana (anche da conversazioni private con libanesi).
Le azioni della Turchia presentano indipendenza radicale dalla NATO cui comunque appartiene.
Questo è punto critico per la come sempre latitante CE e per il socio principale NATO (USA).

C’è un secondo aspetto che interessa chi scrive, distinto dal neo-ottomanesimo.
Cioè il pan-turanesimo, cioè la costruzione di alleanze, legami e strategie con le nazioni principalmente popolate da genti turciche, dall’Azerbaigian, al Kazakistan, Uzbekistan fino al vasto Xinjang all’interno della PRC.
Con la relativa eccezione del Kirghizistan, dalla popolazione a predominante componente iranica.
Esse presentano inoltre dominante componente religiosa musulmana sunnita.
Inoltre tutte le repubbliche ex-sovietiche dell’Asia Centrale presentano importanti minoranze russe.

La opportunità di ridurre l’espansione turca nella attuale condizione di sovraespansione (overstretching) non può basarsi solo sulle difficoltà economiche interne ma è bene preveda una serie di contraddizioni focali:
1) sia sul versante neo-ottomano (es. paesi sunniti moderati) prima che la probabilità di uno scontro con Israele divenga reale (cfr il report recentissimoo del Nagel Committee) e prima che si verifichi una caduta della presidenza egiziana di Al Sisi,
2) sia sul versante pan-turanico.
Questo può significare una relativa mano libera dall’Occidente verso reazioni FSI pro minoranze russe in Asia Centrale, sia verso azioni PRC nel suo territorio statuale.
Come scrive l’autore di altra rubrica su questo sito, la prospettiva non ultramondana di paesi totalitari laici sia interpretata meno ingestibile rispetto alla visione religioso-messianica.
Senza cadere nella sovrareazione dell’Amministrazione Carter ai tempi della invasione sovietica dell’Afghanistan.
E favorendo una attrattivita’ di Israele verso le minoranze etnico-religiose in Siria sopraindicate, e nei territori retti da ANP (i.e. palestinesi e arabi israeliani di religione cristiana o drusa).
Con ruolo pivotale strategico regionale del Libano dopo Hezbollah.

Rif Jerusalem Post numerosi articoli, la sezione sull’Asia Centrale e quello di Ivan Eland di National Interest, nonché l’ultimo di Ugo Trojano su Analisi Difesa (circa i processi interni alla leadership di ANP).

Parallelo tra due secoli

Dedicato a Nassim Nicholas Taleb, genio libanese, e a Marjana Ugrica, critico teatrale e ottima letterata di Belgrado le cui conversazioni su Ivo Andric e su Milorad Pavic hanno nobilitato la mia estate.

Il riferimento è l'intervista al mio host professor Carlo Pelanda su Milano Finanza - Class TV del 4 ottobre.

Splendido fin nelle virgole l’articolo su La Verità circa l’’upgrade della NATO.

L'altro riferimento è il romanzo del premio Nobel Ivo Andric "Il Ponte sulla Drina".

Il romanzo di Andric si conclude alla esplosione della Prima Guerra Mondiale, con l'attentato di Sarajevo in se’ distante e quasi inosservato nel contesto della quotidianità dei personaggi.

L'attentatore Gavrilo Princip (biografia d'antan nella biblioteca di famiglia) e la congiura che lo portò ad assassinare l'Arciduca d'Austria erede al Trono e al travolgente esordio della Prima Guerra Mondiale, erano assolutamente particelle minime che produssero effetto catastrofico.

La tesi del prof. Pelanda supportato dal suo gruppo di ricerca è che le parti in gioco nei due conflitti principali del momento (Ucraina, Medio Oriente) abbiano limitata probabilità di estendere il conflitto a scala mondiale/nucleare.

Questa analisi include gli alleati secondari degli stessi.

Aggiungo concorde con la tesi il fronte ancora congelato delle Coree e la bassa probabilità a breve di un mega scontro per Taiwan.

La mia tesi (intuitiva o da pensiero non deduttivo) è che le probabilità di un conflitto devastante siano molto maggiori, a seguito di eventi collaterali non prevedibili (Negative Black Swans) su scenari secondari tangenzialmente interconnessi con quelli principali.

Ho diviso dapprima gli scenari secondo maggiore o minore possibilità di estensione non controllata di effetto catastrofico. 

Cioè la possibilità di esportare significativamente la deflagrazione e soprattutto la possibilità di probabilità di propagazione amplificata della stessa.

Si tratta in ogni caso di scenari semi-autonomi, ossia non direttamente e univocamente correlati ai fronti contrapposti nei due focolai critici dominanti.

Ho evidenziato nel testo particolari che riguardano la nostra parte 

Elenco di scenari secondari in crisi attuale o latente, dove una perdita di controllo locale può determinare  effetto farfalla.

  1. A) Elenco di scenari secondari a bassa probabilità di effetto farfalla.

1) narcostati centroamericani, crisi Fentanyl/Messico/Cina, ondata migratoria, ruolo cinese neocoloniale e di exploitation delle risorse estrattive/agroalimentari; rete Hezbollah in narcostati e coalescenza con governo del Venezuela.

2) attentati maggiori contro esponenti politici occidentali (incluso eventuale attentato riuscito contro D Trump in caso di rielezione; JD Vance continuerebbe senza problemi ed è lui la scelta di Peter Thiel).

3) ripresa guerra britannico-argentina per le Isole Falkland 

4) guerre locali nel Sud-Est asiatico (cinosfera versus islamosfera: Uighuri, Afghanistan, Myanmar; Cina vs Vietnam; Cina vs Filippine)

  1. B) Elenco di scenari secondari a significativa probabilità di effetto farfalla. 

Si indica il possibile  Negative Black Swan

  1. A) Africa sub sahariana e vicino oriente: la partecipazione ucraina all’agguato contro i Wagner in aiuto di forze Touareg-jihadiste, in Sudan e in Siria settentrionale a scopo anti russo rende non inverosimile la partecipazione di jihadisti al conflitto russo-ucraino in termini di fronte (sin dall’inizio forze cecene anti-Kadirov) e in termini di fronte interno (il claim russo sulla partecipazione ucraina all’attentato di Mosca non inverosimile).

 L’apprendistato stregonico in Siria in via anti-Assad (amm. Obama) impiegava ceceni islamisti oltre che l’ex-Al Nusra. 

Gli islamisti hanno interesse a ogni espansione di conflitto con ogni mezzo.

  1. B) inoltre, la possibilità di caduta violenta del prorogato presidente ucraino Zelensky e del suo capo di staff Yarmak è alta dopo la rimozione di Zaluznhyi e Budanov e data anche la tradizione antisemita ucraina.

Aumento di tensione e probabilità di perdita di controllo della guerra russo-ucraina con atti estremi (es uso delle centrali nucleari come bombe sporche) e successivo impiego di armi atomiche russe.

  1. C) Turchia tra neocaliffato e panturanismo.

Anche se ridimensionata dalla crisi economica interna, entrambe le direzioni permangono.

L’analisi indica il fronte Azerbaigian (stretto partner turcico di Ankara) vs Iran (morte ex presidente iraniano in viaggio dall’Azerbaigian, compressione della grossa minoranza azera in Iran) come possibile causa di evento farfalla nella deflagrazione sin qui estremizzata (stretched) ma controllata dello scontro (atomico) Iran-Israele.

Non tralasciando il legame Azerbaigian-Israele nonostante la posizione turca sulle guerre locali in corso in Israele.

La mia conclusione è che esista una probabilità maggiore di conflagrazione mondiale devastante a bassissima possibilità di previsione e contenimento.

In caso di esplosione 

L'istinto dice di procacciarsi spazi fisici in luoghi a minima possibilità di coinvolgimento e privi di fattori di rischio preeesistenti per eventuali migranti di lusso. Rifuggendo da investimenti non riesigibili a brevissimo e non controllabili.

Ad esempio investire in grandi estensioni terriere in sedi autosufficienti, a basso rischio immigrativo di massa (es isole) e strategico.

La passione raccomanda di non cedere alla paura del confronto e di lanciare i propri dadi per capire come si possa vincere. 

Così avrebbe fatto il mago dei numeri Meyer Lansky

© The Unedited 2018
contacts: info@theunedited.com