- Codice ATU -1 “The Frog King, or Iron Henry”.
Una principessa incontra una rana e, piuttosto riluttante, la bacia. Il ranocchio si trasforma in un bellissimo principe
Titolo, così come suggerito da ChatGpt 3.5, “Il Principe del Dinosauro e il Ruggito Comico nella Repubblica Democratica”.
Titolo, così come riadattato dal sottoscritto: “Il Principe Dinosauro e le ninfe d‘acqua”
C‘era, non molto tempo fa, una repubblica democratica tanto antica da aver istituzionalizzato i titoli nobiliari delle famiglie di più alto rango che per secoli si erano dedicate all‘attività politica. Non che un comune popolano non potesse votare o esprimersi liberamente, ma se si fosse fatto avanti nessuno gli avrebbe dato retta. Questa però è una favola e i nostri piccoli e grandi lettori non devono crucciarsi delle vicissitudini costituzionali di quel paese. Che era situato in un luogo incantevole, sulle rive di un lago scintillante, nel quale si specchiavano il sole, la luna, le stelle e, con la dovuta frequenza, anche le nubi.
Lungo le rive del lago, la principessa Isabella, nipote e cugina di un buon numero di parlamentari e magistrati di alto rango, passeggiava quotidianamente osservando le meraviglie della natura. Un giorno si imbattè in Giglio, una ninfea dai tratti singolari. “Chi ha parlato?”, iniziò a dire la principessa, che in quel momento si trovava tutta sola senza che anima viva possa esserle testimone. “Indovina indovinello sono io e non son quello”, continuò a ripetere Giglio, finché la Principessa non si accorse di lei. “Io son Giglio, la ninfea parlante, ne ho dette molte e fatte tante”. La Principessa, ch‘era d‘animo buono, non si innervosì di fronte alla pedanteria di Giglio. La quale pesava d‘esser spiritosa.
La Principessa si avvicinò alla ninfea, le accarezzò i petali e la riempì di complimenti. “Vuoi che ti racconti una storiella divertente?”, riprese Giglio il suo monologo. La Principessa, che era di buon cuore, ma anche curiosa, continuò ad accarezzare le foglie della ninfea. Ormai le era chiaro che Giglio avrebbe proseguito con quella sorta di monologo. “Ti sei mai domandata che fine abbia fatto il Principe Leonardo? O pensi che se lo sia sbranato un leopardo?”, chiese improvvisamente Giglio.
La Principessa, che aveva conosciuto il Principe Leonardo fin da piccola e l‘aveva spesso incontrato alle riunioni di partito, considerato che i genitori appartenevano alla stessa fazione politica, emise un sospiro. Temeva che, per quanto improbabile, il suggerimento di Giglio potesse corrispondere alla verità. “Eh! Ti sbagli! Ti sei spaventata, ma tutto si risolverà prima che l’asino ragli”. La Principessa iniziava ad essere irritata dalle rime della ninfa, ma sapeva che doveva essere gentile se voleva venir a capo di qualcosa. “Resta attenta alla mia favella, è così interessante la mia novella. A ruggire non è il Leopardo, ma il Principe Leonardo. Un suono così giocondo, da far ridere tutto il mondo. L’ha trasformato in un giullare per potersi vendicare. Son le ninfe birichine, arcinote e merchine. Or il povero principino è stato tramutato in un dinosauro”. La mancanza della rima finale suonò come un tuono che colpisce l’udito in una giornata serena.
La Principessa prese seriamente le parole di Giglio, ma si limitò a osservare la ninfea come inebetita. Soprattutto si domandava cosa avrebbe potuto combinare il Principe Leonardo per suscitare l’ira delle ninfe birichine. “Forse gli è stato sufficiente avvicinarvisi. Di questi tempi non è un vero torto l’origine delle dispute, piuttosto un’invidia, un’antipatia, un passo compiuto nel momento sbagliato”. Ne sapeva qualcosa, la Principessa, cresciuta tra alti magistrati e parlamentari dell’antica Repubblica Democratica. Rimuginando tra se e se, si accorse che la scomparsa del Principe Leonardo avrebbe potuto suscitare inutili sospetti tra i rappresentanti dei partiti. Nel caso peggiore avrebbe potuto acuire i contrasti al punto tale da far venire meno le larghe intese sulle quali si basava la stabilità delle istituzioni.
Come individuare un cucciolo di dinosauro, tra i tanti che in quel periodo dell’anno si aggiravano intorno alle sponde del lago, era però un punto ignoto. L’unico a poter chiarire quel mistero, prima che fosse troppo tardi, era il Mago Saggio. Del quale si ignorava il nome e il paese di origine, ma la cui sapienza era da tutti, o quasi tutti, presa in grande considerazione. Se non da qualche fine umorista, tra i pochi a osare a mettere in discussione talune trovate del Mago Saggio, in realtà del tutto prive di logica. La Principessa mise in tasca la ninfea e si avviò verso la dimora dello stregone. Giglio non parlava più in rima, ma avanzava le sue rimostranze per essere stata arruolata, contro la sua volontà, in un’impresa apparentemente senza soluzione.
La spelonca dell’uomo magico non era molto distante, e non era nemmeno una stamberga, bensì un’elegante casa in legno con vista su tutto il lago. “Benvenute, benvenute, vi stavo aspettando. Benvenuta Principessa e benvenuta a te, piccola Giglio. Non sono necessari poteri magici per comprendere che primo o poi qualcuno si sarebbe rivolto a me per venire a capo della scomparsa del Principe Leonardo. Ed una principessa non è meno di quanto più adatto”. L’uomo, vestito in un buffo mantello ricoperto di stelle e segni zodiacali, fece accomodare i suoi ospiti. “Ho appena sfornato una specialità culinaria, molto amata nelle Repubbliche del Nord. Si chiama Pizza Hawaii e abbina il sapore dolce dell’ananas con il più delicato prosciutto del nostro entroterra. Sono convinto che potrebbe aiutarci a risolvere l’impresa”.
La Principessa era al corrente dell’originalità del Mago Saggio. “Se ha la nomea di saggio, assecondiamolo ed assaggiamo questa torta. Si è guadagnato la fama di savio, non di uomo crudele, e pertanto non tenderà tranelli né a me, né a Giglio". La ninfea, che era stata gentilmente depositata in una bella ciotola piena d’acqua, non commentò, felice di non poter assaggiare la pizza Hawaii. “I dinosauri son ghiotti di ananas, ma sono vegetariani. Se uno dei loro cuccioli si avvicinerà alla pizza e vorrà provarlo, ciò significa che le sue qualità umane si sono risvegliate. Assaporandone anche un solo boccone, il dinosauro Leonardo ritornerà ad essere un Principe. Tu però dovrai rintracciarlo e conquistare il suo cuore con un bacio, anche se lo troverai tra gli acquitrini, tutto sporco e coperto di fango”.
Per la Principessa l’idea di avvicinare le labbra alla dura pelle di un piccolo dinosauro non era attraente, ma ormai si era convinta che questo fosse un compito da portare a termine. D’altra parte, fuorché presenziare alle cene di beneficenza organizzate dal partito, la Principessa trascorreva lunghe e noiose giornate lungo la riva del lago. “Sarebbe un diversivo”, e, con una sporta contenente una grossa fetta di pizza Hawaii, la Principessa si avviò alla ricerca. “Ma come farò a riconoscere il Principe Dinosauro? Non potrò baciare tutti quei cuccioli, sono tantissimi”, chiese la Principessa al saggio Mago prima di lasciare la sua spelonca. “Quelle ninfe che hanno compiuto la magia sono dispettose, ma dotate di un grande sense of humour. Sicuramente avranno aggiunto qualche buffo elemento alla loro trasformazione”.
La Principessa si convince che avrebbe dovuto portare pazienza e si avviò. Cammina cammina, la Principessa si decise che quel giorno avrebbe compiuto il giro del lago e, se fosse stata fortunata, avrebbe presto incontrato il Principe Dinosauro. Si sentiva la pancia piena della Pizza Hawaii offertale dal Mago Saggio e una passeggiata non potè che farle bene. Giunse presto alla panchina rossa che uno scultore amico di un presidente del Parlamento aveva concepito per festeggiare le avvenute elezioni. Vi si sedette e mise in bella mostra il trancio di Pizza Hawaii. Le si avvicinarono tanti cuccioli di dinosauro, ed anche qualche mamma di dinosauro, piuttosto guardinga e minacciosa. Nessuno di loro era però più buffo di quanto un cucciolo di dinosauro potesse esserlo per natura. La Principessa tirò fuori dalla tasca anche Giglio, che si mise a cantare. “Se l’attesa ora ti pesa, con pazienza e diligenza, non cessare di aspettare, aguzza l’occhio e l’udito, il Principe Dinosauro verrà e il tuo compito sarà finito”.
La Principessa si rallegrò che Giglio parlasse ancora in rima, quelle assonanza le infondevano ottimismo. Era però giunto il tramonto, e la fetta di pizza Hawaii nessuno, tra i dinosauri, la voleva. Per la Principessa, ormai a digiuno da diverse ore, la vista di quel delizioso cibo costituiva un tormento, ma Giglio la sostenne. “Se la tua missione vorrai affrontare, ci sarà ben altro da mangiare”, e la Principessa si trattenne. L’autocontrollo della Principessa fu però premiato.
Tutto d’un tratto la nobile fanciulla udì uno strano rumore, a metà tra un ruggito e il buffo bofonchiare di un clown. Si voltò intorno, ma non vide nessuno, se non un piccolo esemplare di dinosauro, tutto sporco e coperto di fango come aveva previsto il mago. La Principessa osservò quel cucciolo, il quale le rispose spalancando la bocca ed emettendo di nuovo quello strano ruggito. La ragazza si mise a ridere e il piccolo dinosauro le si avvicinò, producendo ulteriormente quella buffa litania che solo il più abile dei comici avrebbe potuto concepire.
L’effetto fu tale che la Principessa si trovò subito di buon umore e, senza pensarci due volte, diede un braccio al Principe Dinosauro tutto coperto di fango. Il dinosauro si rotolò su se stesso, poi vide la fetta di pizza all’ananas. “Ne vuoi?”, chiese la Principessa. Quell’esserino sembrò dire “Sì, che delizia!”, ma di nuovo ruggì. Afferrata la pizza tra le mani, la Principessa la offrì al dinosauro, che in un solo istante mutò le proprie sembianze rivelando il Principe Leonardo. “Non ne sono stupita", disse la Principessa, che lo abbracciò di nuovo.
Quel trancio di pizza poteva essere sufficiente per un piccolo dinosauro, ma non per saziare l’appetito dei due giovani. I quali si misero in cammino verso la città. Alle ninfe birichine non rimase che allontanarsi per qualche tempo dalla Repubblica Democratica, sapendo bene che avrebbero rischiato una pena severa.
Come alla conclusione di ogni lieta novella, il Principe e la Principessa si conobbero meglio durante il percorso, in breve si innamorarono l’uno dell’altra e da lì a una settimana furono celebrate le nozze. Cui parteciparono anche il Mago Saggio, che donò alle cronache della Repubblica Democratica la ricetta della pizza Hawaii. Giglio celebrò l’evento con un intero poema in rima baciata. I dinosauri continuarono a brucare l'erba lungo le sponde del lago ed a me, testimone di quanto avvenne, rimase solo il ricordo di quel lieto evento.