Che bellezza, sono in italia.
La Direttrice si è fatta accompagnare a Fiesole per una registrazione di Uncommon Knowledge, Peter Robinson ci aspettava a Roma per portarci in Toscana.
Tutti pazzi per la cucina italiana, ma io sono balcanico. A me piacciono i sapori forti, i peperoni e la carne di pecora.
Così mi ha imposto qualche giorno di vacanza e mi ha spedito nell’isola di Sardegna dove sta per qualche giorno il mio amico italiano, amico anche della Direttrice, e di Carlo Pelanda.
Da Roma ad Alghero, un volo breve verso un piccolo aeroporto.
In aereo ho riletto gli ultimi scritti del mio amico e, riconosco, ci ha azzeccato quando un paio di mesi fa preconizzo’ qualche ostacolo indotto contro i francesi.
È vero, sì, è successo in Mali, sta succedendo in Sudan, ma le radici delle RSF del generale Degalo sono in Ciad e, vedi caso, alcune settimane fa è stato attaccato proprio il convoglio diplomatico francese.
All’aeroporto mi aspetta una Mercedes blu di un simpatico limo driver che parla un inglese decente.
Mi porta a Sassari, dove da un paio di anni il mio amico ha un appartamento che lui definisce “di servizio”, nel centro storico.
È lì che mi aspetta, una vecchia casa tra i vicoli dietro Piazza Università.
Mi fa accomodare, mi fornisce delle chiavi di scorta, mi accompagna in un giro turistico.
Piazza Castello, Piazza d’Italia, il Museo Archeologico.
Ha buone relazioni in città, l’ex direttore del museo è un suo ottimo amico.
Poi percorriamo una strada in discesa e mi indica una Chiesa.
“Si sono formati tutti qui,” mi annuncia.
Un vecchio parroco, preveggente e antipatico, don Masia, tra i rampolli delle élite cittadine plasmò una generazione di grandi politici.
Così tutto a un tratto comprendo il fascino che questa città isolana esercita su di lui.
Qui ha vissuto Antonio Gramsci, qui ha studiato Palmiro Togliatti ed è sempre rimasto Sassarese anche Enrico Berlinguer.
Non sto insinuando che il mio amico sia (mai stato) comunista.
È un estimatore dei vecchi grandi democristiani del luogo: i Segni padre e figlio, Pisanu, Parisi.
E ha una autentica devozione per Francesco Cossiga, our Iron Man in Italy.
Con un grado di prossimità, lui sostiene, per via della commemorazione del decennale della scomparsa di Ernst Jünger a Wilflingen.