Il mio nome è Azazello
Adesso tocca a me.
Io sono quello brutto.
Sia prima, sia dopo Mosca.
Io sono quello con le orbite vuote.
Io sono nel mio vero sembiante.
Io sono un demone assassino.
Il Principe schizzinoso, il mio compare Korove'v, ha appena parlato di scacchi e delle possibili mosse future.
Come non detto: è già cambiato qualcosa.
Visto che lo spilungone con velleità di eleganza si atteggia a genio matematico, si prenda pure la parte di Lasker.
Io sarò Capablanca.
Lo so, io sono imprevedibile e azzardato.
Alcune regole le conosco anch'io, comunque.
Mai essere colui che gli altri si aspettano.
Pensare come se fossi il mio avversario per scoprire le faglie in cui insinuare il veleno.
Nell'attesa che Spleepy Joe si faccia dire le prossime mosse dai suoi astuti consiglieri sull'oggi, in attesa che le capisca, se le stampi per bene nella memoria e che le dichiari, l'Avversario (mi piace questa definizione) sta cominciando le danze.
Se io fossi il Dragone Rosso.
Non muoverei l'economia.
Solo Sleepy Joe va bene, ma si indebita (gli indicatori favorevoli sono il Valium del parco buoi).
Il nostro elevatissimo Renfield Italiano prende ordini in Ambasciata, ma è ormai perdente fuori dai giochi.
Guarderei i punti deboli militari del Mondo Buono, già in affanno sulla produzione.
Lo costringerei a incrementare le necessità di produzione per differenti o nuovi scenari.
Lo costringerei a spendere soldati, tanto i loro cittadini cullati nel microegoismo non ne hanno più voglia, già pensano di arruolare stranieri (stile tardo Impero Romano).
Quindi, aprirei piccoli fronti multipli mettendoli gli uni contro gli altri.
Non con i miei né con le mie armi.
Nemmeno con Wagner, né con Teheran.
Proxy dei proxy.
Per esempio: stuzzicare i francesi.
Da Sarkozy in avanti hanno infastidito i loro alleati europei, si ritirano ma non si ritirano (Africa subsahariana).
Un po' di difficoltà a Gibuti, non necessariamente dagli Houthi. Magari, tramite Kabul, con gli Shebab somali.
Sud Africa.
Kenya.
Congo.
Obiettivo: trovare e amplificare dissidi tra francesi e altri europei (le missioni ONU) e tra loro e gli americani.
Qualche americano ci lascia le penne, qualche lacrima europea, piccole frizioni che segnano l'intonazione del coro.
Qualche piccolo incendio in Sud America (troppi presidenti fanno i nostri amici, è ora di seminare piccole discordie).
Perù-Equador, per esempio.
O Salvador, per spostare un pò di migranti verso il Texas.
Forzare la mano a Obrador perché ha deluso la sinistra radicale (un nuovo subcomandante Marcos?).
Tendendo bene nascosta la mano.
Vecchie armi sempre buone.
Memo: usare solo pizzini.
Sento puzza di caprone, ho fame di carne.
Adios.
Mensur is a bleeding vagina
Acrylics on lead
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