La versione di Korove’v
Qualcuno ha parlato di scacchi ?
Non certo della nostra combriccola.
Di certo non io, troppa irrequietezza.
Troppa mancanza di autoconservazione.
Ma, cari i miei due sporcacarte inchiavardati al loro stesso grande tavolo di legno con lo stemma dei von Pistohlkors, non avreste dovuto sparlare di un defunto come fosse vostro concorrente.
Molto tempo fa lui e io spartivamo appassionate conversazioni sull’argomento dei profumi e devo a lui la mia competenza.
Ma per sua ambizione mi chiese sostegno nel coronare il suo sogno.
E così divenne scrittore.
E come tale entrò nei domini dell’Ade
Uno scrittore molto più bravo di voi due, miei piccoli burocrati.
Era anche appassionato giocatore di scacchi e fui io a dargli l’idea per quello che resta forse il migliore dei suoi libri. (1)
Una partita letale, come gli scacchi stessi.
Il gioco in cui gli avversari devono uccidere il rivale oppure soccombere.
Due re avvinghiati in una battaglia mortale in cui una parte sola del gioco sopravvive.
Ogni partita è una storia.
E come gli ufficiali studiano le battaglie vere del passato, gli scacchisti si avventurano tra gli enigmi nella memoria ogni volta che siedono contro l’avversario.
Ma adesso voi burocrati della pagina, risolvete questo enigma.
Ricordate, comunque: ne va della vostra esistenza.
Tema dell’enigma: la Turchia.
Come fece pronunciate al suo immortale protagonista un altro mio vecchio amico, irlandese: “Noi abbiamo combattuto contro i turchi”. (2)
Ci ricordiamo la querelle tra vendita degli F16 e le contraeree SS-400?
O, per gli umanitari, il prezzo pagato dall’Europa per fermare l’esodo dei siriani?
Allora il Turco Generico (3) era per tutti voi lo spietato grande cattivo.
Valeva la pena di tentare il colpo per scardinarlo, ma andò male e lui ne approfittò per rinforzarsi.
Poi venne la Libia e, come sapessimo giocare alle ambiguità levantine , gli concedemmo i nostri spazi purché limitasse il russo-francofilo maresciallo di Bengasi.
Poi gli concedemmo la testa degli indomiti curdi di Kobane, lodammo i suoi droni Baraktyar contro i russi nei primi mesi di guerra.
Alla fine arrivò Victoria moglie di tanto e nuora di tantissimo.
Così il Turco Generico ebbe da lei la certezza degli hub del gas con l’eliminazione della concorrenza. (4)
Nel frattempo, grazie alla concorrenza cooperativa con l’Avversario, si ritagliò un bel ruolo nelle mediazioni collaterali tra le parti, ingraziandosi persino il vecchio rivale del Cairo.
Fastidioso, non indispensabile Turco Generico.
Ci ha pensato il vecchio Asmodeo, a dare una scrollata all’Anatolia.
Adesso è improbabile che il Turco Generico resti a lungo in sella.
Al di là dei diritti civili variabili, avete scenari di fine guerra che non siano brokerati dal Celeste Impero?
Pensereste che la Commissione Europea sia in grado di svolgere un ruolo?
Per una volta d’accordo con Victoria, “F… the EU”, diamo retta a Lucky CP e diventiamo Stato dell’Unione una volta per tutte.
Vostro
Korove’v
Korove’v
Private collection
Nel testo:
1) Paolo Maurensig, La variante di Lüneburg (Adelphi)
2) Bram Stoker, Dracula
3) Marinella Lörinczi, Nel dedalo del Drago. Introduzione a Dracula (Bulzoni)
4) Musso, Fame di gas, ma Biden affossa (di nuovo) EastMed: un vagone di regali per Erdogan (Atlantico quotidiano)