Verso Cybergaia
L’uomo è una corda tesa fra l’animale e il superuomo” Friedrich Nietzsche
di Giuseppe Vatinno
Membro del network dei transumanisti italiani
Giornalista
Fisico
Introduzione
L’evoluzione “naturale” (cioè il cambiamento del fenotipo, espressione del genotipo) dura sulla Terra da più di 4 miliardi di anni (per precisione da 4.4, cioè da quando cioè si è resa disponibile l’acqua) ed ha attraversato molte fasi; dagli elementi primordiali dovuti all’esplosione di una supernova, alla materia inorganica ed infine a quella organica, attraverso il processo darwiniano [1] della mutazione e della selezione naturale degli organismi più adatti alla sopravvivenza nell’ambiente.
Un ritmo forse lento, ma che possiede la caratteristica della inesorabilità dell’applicazione costante.La comparsa di Homo Sapiens sulla Terra, circa 200 milioni di anni fa, ha indubbiamente costituito un momento speciale dell’evoluzione; questa specie, a cui noi apparteniamo, ha infatti utilizzato l’intelligenza ed il linguaggio, per evolversi e divenire egemone (in un certo senso) sul pianeta.
Un’altra caratteristica da tenere ben presente è che Homo Sapiens, a differenza di tutte le altre specie può influenzare coscientemente l’ambiente che lo circonda e lo ospita; diciamo subito che lo ha già fatto circa 10.000 anni fa, quindi all’inizio del periodo chiamato neolitico, o della “pietra nuova”, quando ha inventato l’agricoltura e con ciò gli insediamenti urbani e la società; un importante evento critico: è stata poi la rivoluzione industriale nel periodo 1760 – 1880 ed iniziata con l’introduzione della macchina a vapore di Watt, nel 1765 (dopo alcuni prototipi precedenti).Preparata dallo spirito illumista e scientifico del settecento, l’industrializzazione ha cambiato significativamente l’ambiente terrestre: da un lato vi è stato uno sviluppo esponenziale delle invenzioni e del progresso tecnico – scientifico, dall’altro è intervenuta direttamente sul bios, ad esempio, sul clima e sul territorio, alterandoli.
Tuttavia, anche questo è un fenomeno “naturale”; ci dobbiamo, infatti, sempre aspettare che quando si altera una “fisiologia” (in questo caso dell’intero pianeta) ci siano anche effetti “tossicologici”. L’intelligenza di Homo Sapiens, è, o dovrebbe essere, quella di coniugare sviluppo e sostenibilità dello stesso, ma non intendo ora approfondire questo complesso tema. Quello che mi preme porre in evidenza è che l’evoluzione sta continuando sul pianeta Terra e che Homo Sapiens la influenza già direttamente e fortemente ed in futuro la potrebbe influenzare sempre di più.
Una piccola nota sul concetto di ciò che è “naturale” e ciò che non lo è.
Nella nostra società è invalso l’uso scorretto di pensare che vi sia da una parte la “natura” e da una parte l’“uomo” e che la prima sia sostanzialmente contrapposta al secondo, almeno per quanto riguarda l’azione nel suo complesso.
Tuttavia, così non è; infatti l’azione umana non è che il proseguimento di quella naturale.
Insomma, si tratta pur sempre della natura che continua ad agire potenziata finalmente da una volontà che ne guida l’evoluzione in senso ora che può essere finalistico perché guidato dall’elemento coscienziale.
Le macchine (altra espressione che dovremmo cominciare a non considerare più “artificiali”, ma, appunto, naturali nel senso sopraddetto), nate per aiutare l’uomo nei compiti lavorativi, hanno cominciato esse stesse ad evolversi (guidate dalla coscienza umana) adattandosi all’ “ambiente” secondo leggi sostanzialmente simili a quelle dell’evoluzione ancora chiamata “naturale”(e cioè macchine che “servono” bene allo scopo sono riprodotte, mentre i modelli non funzionali non sono richiesti e quindi vengono eliminati dalla produzione).
Stiamo forse andando verso un “superorganismo globale”, intuito dal grande paleontologo e gesuita Pierre Teilhard de Chardin (1881 -1955)?
Ci avviciniamo alla “singolarità tecnologica” preconizzata dai futurologi Vernor Vinge [2] (1945 -) e ribadita recentemente da Ray Kurzweil (1948-), dopo essere stata introdotta per la prima volta dal matematico Von Neumann?
E se sì quali ne sono gli elementi distintivi?
Lo sviluppo della infrastruttura di CyberGaia
Strumenti per cercare, vedersi, conoscere, parlare, rivedere, vendere, pagare, vivere
Per parlare di “salto evolutivo” occorre studiare analiticamente l’evoluzione di una struttura sociale e individuarne i punti di discontinuità in cui vi sono stati cambiamenti rilevanti nelle “proprietà” della struttura sociale stessa.
L’idea base è che stiamo dirigendoci, come detto, verso una “singolarità tecnologica”, cioè un “punto” dell’evoluzione tecno-biologica in cui si mostrerà, come epifenomeno, una sorta di super -intelligenza non biologica o bio-cibernetica, in grado di segnare un processo evolutivo di tipo discontinuo; questa è una possbile definizione di “singolarità tecnologica”.
Di tutti i cambiamenti possibili quelli che riguardano la comunicazione sono i più rilevanti; infatti, comunicare vuol dire aumentare le possibilità di conoscenza e costruire strutture più complesse e sofisticate. La nascita del linguaggio è stata senza dubbio una di questi momenti topici e particolari; come lo è stata la nascita della stampa, del telegrafo, delle onde radio, della tv ed infine di Internet.
Una rete comunicativa globale e bidirezionale (elemento fondamentale, non presente prima se non nel linguaggio comunicativo) mondiale è un forte presupposto teorico per affermare ciò.
Internet ha, dal 1990, e quindi in circa 20 anni, cambiato completamente il nostro mondo forse più della invenzione della stampa da parte di Gutenberg.
Ora la gente, le istituzioni, gli apparati produttivi sono interconnessi a livello mondiale. Questo ha liberato incredibili energie in termini diinformazione disponibile che è i carburante per produrre altra scienza e tecnologia evolutiva; insomma un circolo virtuoso che sembra auto accelerare “Legge dei ritorni accelerati” di Ray Kurzweil).
Se poi andiamo a studiare le nuove caratteristiche di Internet ci accorgiamo che alle prime funzionalità basiche costituite, ad esempio, dalla email, si sono aggiunte incredibili capacità nuove, come quella di inviare istantaneamente video e audio.
Come noto, alla iniziale Internet si associò sul finire degli anni ’80 dello scorso secolo, il World Wide Web, cioè la grande ragnatela mondiale.
Nel contempo il cosiddetto web 2.0 (15 miliardi di pagine nel 2009) ha sviluppato Google (pur essendo ancora attivi motori di ricerca come Yahoo), il super potente motore di ricerca dotato di mappe satellitari che di fatto hanno digitalizzato l’intero territorio mondiale, YouTube, per condividere i propri video mondialmente, Wikipedia la grande enciclopedia mondiale costruita con il contributo degli stessi utilizzatori, i blog, spazi apertiti di dibattiti, e, ultimamente, le cosiddette “reti sociali”, che uniscono fisicamente gli abitanti dell’intero globo, condividendone in tempo reale le azioni e gli spostamenti, le idee, le passioni e tutto il resto che può esser e pensato, Skype per telefonare a basso costo in tutto il mondo, Flickr per condividere le fotografie, eBay per le aste on – line e Paypal per i micropagamenti
Altra funzionalità fondamentale è poi “Second Life”, cioè il mondo di una realtà virtuale parallela a quella fisica in cui è ricreato dai programmatori un mondo basato su quello reale con tanto di abitanti (“avatar”) in cui tutti possono incarnarsi.
Insomma, sono i nostri occhi ci accorgiamo che il world wide web, la grande rete mondiale che unisce gli esseri umani, inventata al Cern nel 1988 da Lee, sta evolvendo, proprio come un organismo guidato delle regole dell’evoluzione biologica darwiniana o forse dovremmo dire lamarkiana, in quanto i “caratteri acquisiti” (come, ad esempio, una miglioria software, vengono trasmessi alla generazione successiva). All’evoluzione genetica si è affiancata quella “memetica” guidata dalle idee e non più, appunto, dai geni.
In altri articolo ho affrontato i nuovi aspetti della Rete; in questo voglio tracciare una breve storia di questa nuova funzionalità di CyberWorls, che sono le “reti sociali”.
I Social Network gli “organi” socializzanti della Rete
Il fenomeno dei “Social Network” (in seguito SN) è relativamente (anche per i tempi accelerati della rete) recente.
Il più noto, FaceBook, è del 2004, MySpace tra i primi, è del 2003; l’ultimo arrivato, Twitter, è del 2006.
Un SN è quindi uno strumento digitale che, installato su un computer o un cellulare, magari possiamo parlare, più in generale, di “smartphone” intendendo qualcosa a metà strada tra il computer tradizionale ed il cellulare, permettere di condividere i propri dati, le proprie informazioni con molte persone, definite tecnicamente “amici” o anche con “sconosciuti” che però permettono l’accesso pubblico a parte o alla totalità dei propri dati on line.
Come già accennato in precedenza i SN rappresentano una grande possibilità comunicativa globale, nella direzione della costituzione di un “GlobalBrain” o CyberGaia che permetta una connessione totale e globale.
Il fenomeno evolutivo di Internet incomincia ad interessare molto anche i sociologi e gli psicologi; il “nuovo essere” globale che caratteristiche avrà? Sarà una semplice “somma delle parti” (cioè gli “utenti”) o qualcosa di più, qualitativamente diverso, qualcosa che è più della “somma delle parti”? (come è probabile).
Ed ancora, l’emergere si una struttura di tipo olistico sarà seguita, come spesso avviene, dallo sviluppo di epifenomeni che nel nostro caso potrebbero addirittura riguardare la genesi di una “coscienza globale” , come dice la già citata teoria della singolarità tecnologica?
Interrogativi affascinanti che ci dispiegano intere praterie di possibilità.
Il concetto di Rete sociale
Utilizziamo, tecnicamente, il sostantivo “social network”, per le “reti sociali” digitali, cioè impiantate su internet.
Più in generale, i sociologi conoscono e studiano la struttura generale ed astratta di “reti di interconnessione sociale” RIC di cui i SN fanno parte, come sottogruppo.
Le reti di interconnessione sociale, le RIC, sono, ad esempio, i partiti, le religioni, i club. Il loro studio teorico ci dice che i membri di una RIC possono, in media, conoscere solo 150 persone del loro gruppo. Tale numero, in sociologia, prende il nome di “numero di Dunbar”. L’avvento dei SN sembra superare questo concetto limitativo e crea dinamiche incredibilmente accelerate di conoscenza e di interazione.Il dr Jacob Moreno è il fondatore della sociometria che si occupa di studiare le “metriche”, cioè le misure di queste entità sociali.
appendice breve storia dei Social Network
FACEBOOK (Inizialmente chiamato “The Facebook”)
Nasce nel 2004 grazie alla intuizione di Mark Zuckenberg, 19 anni allora, (Boca Raton, 1984) che vuole mettere in rete l’”annuario” degli studenti della sua università, Harvard.
Inizialmente si trattava solo di una fotografia e di un profilo, utile ad orientarsi nel mondo dell’università ma anche a ritrovare vecchi amici di scuola; subito dopo altre università si affiancano, poi le High School, poi le aziende ed infine i semplici utenti.
La raccolta pubblicitaria (unica forma sostanziale di finanziamento) sarà nel 2009 intorno ai 70 milioni di $.
TWITTER (dal verbo inglese “to tweet = cinguettare”)
E’ un SN a struttura di mcroblogging che fornisce pagine con messaggi di 140 caratteri al massimo e che possono essere aggiornate tramite SMS (da cui il limite),Email e messaggistica istantanea.
Twitter, in grande espansione, è stato creato dalla “Obvious Corporation” di San Francisco, da Jack Dorsey (Saint Louis, Missouri 1976) e da EvanWilliams e Biz Store.
MYSPACE
E’ una comunità virtuale creata nel 2003 da Tom Anderson (1970) e Chris DeWolfe (1966).
Era proprietà della Intermix Media e nel 2005 è stata acquistata per 580 milioni di $ dalla news Corporation di Rupert Murdoch.
E’ particolarmente utilizzata dai gruppi musucali; il suo fatturato per il 2009 è previsto in 25 milioni di $ (fonte: eMarketer).
FRIENDESTER
Fondato da Jonathan Abrams nel 2002 a Mount View, California, con lancio nel 2003,Ha 90 milioni di utilizzatori, specie in Asia (attuale sede aSydnesy, Australia).
E’ stato fondato nel 2002 da Reid Hoffman (1967); ha nel luglio 2009 43 milioni di utenti ed è più specifico per le offerte di lavoro
ORKUT
Fondato nel 2004 da Orkut Buyukkokten, impiegato di Google si è sviluppato particolarmente in Brasile ed India e nei Paesi del terzo mondo.
Conclusioni
Siamo, con grande probabilità, in una fase molto particolare dello sviluppo dell’umanità; siamo infatti entrati in quell’era che è stata definita “antropocene”, cioè “l’età dell’Uomo”.Lo sviluppo esponenziale delle conoscenze scientifiche e delle loro applicazioni tecnologiche ha rivoluzionato e sta sempre più rivoluzionando la vita della razza umana. L’”antrophos” segna un punto di indubbia “discontinuità” evolutiva; dal “caso” si passa, per giocare con le parole di un famoso saggio di Jaques Monod, alla “necessità” a sua volta dettata dalla intelligenza adattativa della specie umana.
Il fenomeno è tipicamente non lineare e cioè l’instabilità evolutiva che si potrebbe manifestare come “singolarità tecnologica” sarà generata, quando i tempi saranno propizi, da un “piccolo” cambiamento tecnologico che produrrà l’epifenomeno di una collettivizzazione generalizzata della conoscenza caratterizzato da nuove “proprietà emergenti”.
Internet e le telecomunicazioni mostrano uno dei fenomeni più evidenti, sotto gli occhi di tutti, ma non gli unici.
Tutti i progressi tecnico – scientifici mostrano una accelerazione non lineare.
I social network solo gli ultimi arrivati tra gli strumenti associati alla Rete, ma già ora si stanno dimostrando tra i più importanti (si pensi, ad esempio, all’utilizzo fattone durante la vincente campagna elettorale dal Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama nel 2008).
L’evoluzione prenderà definitivamente una nuova strada e la “natura” questa volta “naturata” dalla ars tecnologica di Homo Faber diverrà sempre più cosciente di se stessa.
E questo procedimento, probabilmente, potrà continuare e raffinarsi se, insieme alle immense possibilità, riusciremo anche a gestire i pericolo ed i rischi che tale epocale trasformazione comporta.
E sarà allora che Homo Faber, discendente di un ominide insonne che in una notte di luna piena di milioni di anni fa, nella savana africana, volle sfidare le tenebre scendendo dai sicuri alberi, diverrà esso stesso “natura evolutiva” cosciente.
Noi, all’inizio del terzo millennio, ne siamo umili testimoni e pionieri.
Bibliografia
Dawkins Richard, Il gene egoista, Mondadori, Milano 1994
Dyson Freeman J. Turbare l’universo, Bollato Boringhieri, Torino 1999 (2 ed.)
Dyson Freeman J, Il Sole, il genoma e Internet, Bollati Boringhieri, Torino 2000
Dyson Freeman J. Infinito in ogni dimensione, Rizzoli 1989
Drexler K. Eric e Peterson C., Unbounding the Future: the nanotechnology Revolution, William Morrov and Company, Inc., New York 1991
Drexler K. Eric, Engines of creation. The coming era of nanotechnology, Anchor Books, Usa 1986
Kurzwell Ray The age of spiritual machines, Penguin Books, Usa 1999
Kurzwell Ray The age of intelligent machines, MIT Press, Cambridge Massachusetts, 1990
Kurzweil Ray, La Singolarità è vicina, Ed. Apogeo, Milano 2008
Monod J, Il caso e la necessità, Mondadori, Milano 1970 C. Pelanda, Futurizzazione, Sperling & Kupfer Editori, Milano 2003
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